lunedì 20 agosto 2012
...salendo sul monte del Calvario
...stavo pregando il Santo Rosario...arrivata al quarto mistero doloroso, improvvisamente, mi sono tornati alla mente fatti che mi hanno recentemente provocato delle ferite profonde...per cacciarli via ho girato la testa dicendo: "no, andate via!" e piangevo perchè il ricordo delle ferite è ancora fresco. In quel momento il Signore mi ha fatto capire che dovevo portare quelle ferite sul Calvario perchè, se le avessi buttate alle spalle o se le avessi ignorate, non avrebbero mai trovato un senso e quindi una risoluzione. Così facendo ho trovato una grande consolazione! Portare sul Calvario le mie mancanze, le ferite, i pensieri...tutta la mia umanità, significa portare la croce, la nostra croce e seguire con essa Gesù. Portiamo quindi tutto a Cristo anche ciò che ci spaventa di noi stessi, le nostre paure più profonde, la nostra povertà umana...tutto così com'è! Chi siamo noi per essere puri? Siamo ciò che siamo e Gesù ci vuole semplici come colombe. A Lui non serve che intavoliamo grandi discorsi vuole solo che ci presentiamo così come siamo con tutte le nostre bassezze. Andiamo da Lui con fiducia, sostiamo con Lui nell'orazione e presentiamo tutto cominciando dalle cose più brutte e spregievoli che si annidano nelle pieghe nascoste del cuore (invidie, gelosie, inquietudini, paure, ira ecc.) e chiediemogli di cambiarci...dopo aver ricevuto il consiglio dallo Spirito (un consiglio che dà sempre pace) allora sarà dolce presentare le buone azioni della giornata e ringraziarne il Padre. Dio non accusa mai, non divide, non ci lascia nell'inquietudine...dona sempre la pace del cuore, una pace che non è di questo mondo. Coraggio, il Signore ci vuole tutti con Sè! Che è confessare a Dio le nostre fragilità e miserie? Vi assicuro che è un niente in confronto al gaudio, alla pace che si vive dopo questo momento giornaliero di intimità con il Signore! Buttiamo fuori il sacco: avete vissuto un momento di tristezza? diteglielo! Avete sbagliato? diteglielo! Avete mancato di carità? Diteglielo! Avete pensato male di Dio o della Sua Chiesa? Dite tutto con semplicità! Buttate fuori tutto, non tenetevi niente e lasciate perdere l'amor proprio o l'egoismo che dir si voglia! Spogliatevi di tutto altrimenti il pensiero ritornerà a quel momento, a quel fatto, a quell'azione ecc...e diventerà zavorra, un pensiero ossessivo e inutile che rimarrà tale perchè non gli volete dare un senso! Portatelo sul Calvario e poi seguite Gesù sulla Croce, offrite tutto sull'altare della celebrazione Eucaristica e rimanete in ascolto. Dio si dona senza misura quando vede un'anima desiderosa di Lui, del Suo consiglio e della Sua consolazione...
qualcosa sull'orazione
L'orazione
è come una veste bianca che protegge l'uomo dagli assalti del mondo e del
maligno...è la veste che copre le passioni, che le addormenta, che libera
l'uomo dagli inutili attaccamenti. Attaccamenti al mondo, alle cose, agli
affetti, all'istinto di felicità, alla fama ecc…quanti sono i lacci che tengono
legato il nostro piccolo cuore! Eppure c’è un legame, un legame santo e
indissolubile ed è quello che dovrebbe rafforzarsi! “Ti lodo, perché mi hai
fatto come un prodigio; sono stupende le tue opere, tu mi conosci fino in
fondo”, così scrive Davide nel salmo 138 (v.14)…si, Dio ci ha fatto come un
prodigio, Egli ci ha creati a Sua immagine e somiglianza per amore e ci ha
donato il Figlio affinchè noi potessimo essere una sola cosa con Lui. L’uomo
anela la libertà ma non sa che la libertà è nell’unione con Dio, non lo sa
perché non l’ha mai sperimentata! Nella Chiesa ci sono vari ministeri ma ciò
che accomuna tutti è l’unione con Dio: più cresce tale unione, più Dio ci
santifica. La santità non si raggiunge correndo, non si raggiunge facendo cose,
non si alimenta con le parole, la santità si raggiunge con l’unione. Come far
crescere questa unione? Come raggiungere la felicità? Come liberarsi dalla
schiavitù degli attaccamenti? Ecco che Dio, l’Onnipotente, il Perfetto, la
Misericordia, la Giustizia (ecc..) si annichila facendosi uomo per salvare l’uomo
e ci ammaestra.
Leggiamo il Vangelo! Meditiamo quanto sia stata importante
l’orazione nella vita terrena di Gesù, meditiamo come questa Santissima unione
con il Padre e lo Spirito Santo sia stata continua, come in ogni miracolo
importante si manifesta questa unione! Spesso pensiamo a Gesù come Dio
disincarnandolo o alle volte, viceversa, lo umanizziamo troppo secondo i nostri
gusti…Egli ha una carne e pur sentendone i morsi non ha ceduto al peccato, Egli
ha una psiche e pur sapendo a cosa andava incontro, si è umiliato di fronte al
Padre dicendo: non la mia ma la Tua volontà sia fatta. E Maria? La nostra
Mamma, la Regina Santissima del Cielo e della terra, Lei la tutta Santa ha un
cuore di mamma come tutte le mamme dovrebbero avere…come ha fatto a sopportare
l’insopportabile? L’unione con Dio, unione a cui siamo capaci per mezzo della
grazia santificante che Gesù ci acquistò sulla Croce, eleva lo spirito umano divinizzandolo,
liberandolo da ogni schiavitù… Bellezza, o Somma Bellezza di Dio che ci vuoi
tutti con Te, tutti belli e puri per essere con Te nel gaudio eterno del
Paradiso! Che sarà mai il Paradiso se i santi preferivano morire atrocemente
pur di godere la visione beatifica di Dio! Vita mille volte beata quella di
colui che si occupa in ogni momento di fare crescere questa unione Santa con
Dio! Ma come possiamo noi piccoli arrivare a queste vette? Iniziamo fratelli
con l’umile orazione quotidiana e man mano incrementiamola perché tutto può
diventare preghiera anche le azioni più piccole se si fanno con amore! Anche lo
sforzo che facciamo di non rispondere a colui che ci fa del male può diventare
preghiera! E parliamo con Dio sempre più spesso…è Lui il nostro unico
confidente, Lui l’unico che ci può difendere con giustizia senza ledere la
carità, Lui l’unico che ci conosce fino in fondo e che soprattutto NON CI
GIUDICA perché è venuto per salvarci. Raccontiamogli della nostra giornata,
delle nostre delusioni, dei nostri affanni, sofferenze e delle nostre
gioie…incrementiamo il dialogo con Lui. L’orazione “crea” uno spazio in noi in
cui possiamo riposare, dialogare e ascoltare Dio…è uno spazio in cui noi
possiamo essere noi stessi così come siamo. Ah la natura umana! Quanto male ci
ha fatto il peccato originale! Con il peccato sono entrati la paura, i vizi
ecc… tutte cose che ci allontanano da Dio! Ma come può l’uomo, creato a
immagine e somiglianza di Dio aver paura di Dio? Come può l’uomo destinato a
essere pienezza del creato aver paura di essere giudicato? Semplice: l’uomo ha
perso la sua innocenza e il diavolo lo tenta facendogli credere che quella
innocenza non potrà più riaverla! Povera la nostra mente! Siamo così
martoriati, degradati dal peccato, così ciechi che pensiamo questo miracolo
impossibile a Dio! Ma cosa è impossibile a Dio?
… Il peccato infine ci fa odiare noi stessi, ci fa sentire indegni
del perdono…ma c’è di peggio: l’essere umano non può sopportare tutto questo e
spesso rovescia la frittata dicendo a se stesso di non aver bisogno di essere
perdonato. Ecco il dramma delle confessioni! alcuni religiosi non si confessano
più perché tanto Dio perdona, tanto Dio è misericordioso, tanto cosa devo
confessare infine: che non ho fatto i vespri? Che potevo rispondere meglio a
quella persona? I miei peccati sono inezie rispetto a quelli degli altri!
Maledetta superbia: odiosa a Dio e agli Angeli che ci assistono! Umiltà, umiltà
e ancora umiltà! Siamo tutti bisognosi di Dio! Mi fa ridere infine chi dice:
“non ho il coraggio di confessarmi perché mi vergogno!”…e che io non mi
vergogno dei miei peccati? Guai se non ci vergognassimo anzi menomale che ci
vergogniamo! Vuol dire che abbiamo conservato un briciolo di coscienza! Chi
siamo noi per pensare di non poter fare un determinato peccato? E se ci viene
un pensiero brutto nei confronti di Dio chi siamo noi per giudicarci? Chi siamo
noi per non macchiarci della bestemmia che serpeggia nelle parole e negli atti
contro Dio? Siamo una miseria: tutto qui! E Dio forse si scandalizza delle sue
creature? Dio detesta il peccato mai il peccatore! La vita spirituale inizia
nella libertà, nella sincerità, nella semplicità e nella chiarezza.
Come potete pretendere che i laici si confessino se voi non lo
fate? Come potete lamentarvi che non ci sono vocazioni, che le parrocchie sono
vuote se l’unione con Dio non è la vostra occupazione principale? Guardate vi
prego il curato D’Ars! Meditate la vita dei Santi perché sono i vostri più cari
aiutanti!
L’umile dice alla fine della giornata: “Signore sono una
schifezza, mi presento pieno di macchie…oggi ho fatto questo e questo ecc… ma
ti amo tanto…perdonami e insegnami a essere buono” e Dio, che si compiace degli
umili, parla al cuore di suo figlio e insegna, sana dove il peccato ha lasciato
delle ferite, abbraccia, consola e dà vigore allo spirito…e questo lo fa sempre
sol che lo vogliamo.
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