lunedì 20 agosto 2012

qualcosa sull'orazione


L'orazione è come una veste bianca che protegge l'uomo dagli assalti del mondo e del maligno...è la veste che copre le passioni, che le addormenta, che libera l'uomo dagli inutili attaccamenti. Attaccamenti al mondo, alle cose, agli affetti, all'istinto di felicità, alla fama ecc…quanti sono i lacci che tengono legato il nostro piccolo cuore! Eppure c’è un legame, un legame santo e indissolubile ed è quello che dovrebbe rafforzarsi! Ti lodo, perché mi hai fatto come un prodigio; sono stupende le tue opere, tu mi conosci fino in fondo”, così scrive Davide nel salmo 138 (v.14)…si, Dio ci ha fatto come un prodigio, Egli ci ha creati a Sua immagine e somiglianza per amore e ci ha donato il Figlio affinchè noi potessimo essere una sola cosa con Lui. L’uomo anela la libertà ma non sa che la libertà è nell’unione con Dio, non lo sa perché non l’ha mai sperimentata! Nella Chiesa ci sono vari ministeri ma ciò che accomuna tutti è l’unione con Dio: più cresce tale unione, più Dio ci santifica. La santità non si raggiunge correndo, non si raggiunge facendo cose, non si alimenta con le parole, la santità si raggiunge con l’unione. Come far crescere questa unione? Come raggiungere la felicità? Come liberarsi dalla schiavitù degli attaccamenti? Ecco che Dio, l’Onnipotente, il Perfetto, la Misericordia, la Giustizia (ecc..) si annichila facendosi uomo per salvare l’uomo e ci ammaestra.

Leggiamo il Vangelo! Meditiamo quanto sia stata importante l’orazione nella vita terrena di Gesù, meditiamo come questa Santissima unione con il Padre e lo Spirito Santo sia stata continua, come in ogni miracolo importante si manifesta questa unione! Spesso pensiamo a Gesù come Dio disincarnandolo o alle volte, viceversa, lo umanizziamo troppo secondo i nostri gusti…Egli ha una carne e pur sentendone i morsi non ha ceduto al peccato, Egli ha una psiche e pur sapendo a cosa andava incontro, si è umiliato di fronte al Padre dicendo: non la mia ma la Tua volontà sia fatta. E Maria? La nostra Mamma, la Regina Santissima del Cielo e della terra, Lei la tutta Santa ha un cuore di mamma come tutte le mamme dovrebbero avere…come ha fatto a sopportare l’insopportabile? L’unione con Dio, unione a cui siamo capaci per mezzo della grazia santificante che Gesù ci acquistò sulla Croce, eleva lo spirito umano divinizzandolo, liberandolo da ogni schiavitù… Bellezza, o Somma Bellezza di Dio che ci vuoi tutti con Te, tutti belli e puri per essere con Te nel gaudio eterno del Paradiso! Che sarà mai il Paradiso se i santi preferivano morire atrocemente pur di godere la visione beatifica di Dio! Vita mille volte beata quella di colui che si occupa in ogni momento di fare crescere questa unione Santa con Dio! Ma come possiamo noi piccoli arrivare a queste vette? Iniziamo fratelli con l’umile orazione quotidiana e man mano incrementiamola perché tutto può diventare preghiera anche le azioni più piccole se si fanno con amore! Anche lo sforzo che facciamo di non rispondere a colui che ci fa del male può diventare preghiera! E parliamo con Dio sempre più spesso…è Lui il nostro unico confidente, Lui l’unico che ci può difendere con giustizia senza ledere la carità, Lui l’unico che ci conosce fino in fondo e che soprattutto NON CI GIUDICA perché è venuto per salvarci. Raccontiamogli della nostra giornata, delle nostre delusioni, dei nostri affanni, sofferenze e delle nostre gioie…incrementiamo il dialogo con Lui. L’orazione “crea” uno spazio in noi in cui possiamo riposare, dialogare e ascoltare Dio…è uno spazio in cui noi possiamo essere noi stessi così come siamo. Ah la natura umana! Quanto male ci ha fatto il peccato originale! Con il peccato sono entrati la paura, i vizi ecc… tutte cose che ci allontanano da Dio! Ma come può l’uomo, creato a immagine e somiglianza di Dio aver paura di Dio? Come può l’uomo destinato a essere pienezza del creato aver paura di essere giudicato? Semplice: l’uomo ha perso la sua innocenza e il diavolo lo tenta facendogli credere che quella innocenza non potrà più riaverla! Povera la nostra mente! Siamo così martoriati, degradati dal peccato, così ciechi che pensiamo questo miracolo impossibile a Dio! Ma cosa è impossibile a Dio?

… Il peccato infine ci fa odiare noi stessi, ci fa sentire indegni del perdono…ma c’è di peggio: l’essere umano non può sopportare tutto questo e spesso rovescia la frittata dicendo a se stesso di non aver bisogno di essere perdonato. Ecco il dramma delle confessioni! alcuni religiosi non si confessano più perché tanto Dio perdona, tanto Dio è misericordioso, tanto cosa devo confessare infine: che non ho fatto i vespri? Che potevo rispondere meglio a quella persona? I miei peccati sono inezie rispetto a quelli degli altri! Maledetta superbia: odiosa a Dio e agli Angeli che ci assistono! Umiltà, umiltà e ancora umiltà! Siamo tutti bisognosi di Dio! Mi fa ridere infine chi dice: “non ho il coraggio di confessarmi perché mi vergogno!”…e che io non mi vergogno dei miei peccati? Guai se non ci vergognassimo anzi menomale che ci vergogniamo! Vuol dire che abbiamo conservato un briciolo di coscienza! Chi siamo noi per pensare di non poter fare un determinato peccato? E se ci viene un pensiero brutto nei confronti di Dio chi siamo noi per giudicarci? Chi siamo noi per non macchiarci della bestemmia che serpeggia nelle parole e negli atti contro Dio? Siamo una miseria: tutto qui! E Dio forse si scandalizza delle sue creature? Dio detesta il peccato mai il peccatore! La vita spirituale inizia nella libertà, nella sincerità, nella semplicità e nella chiarezza.

Come potete pretendere che i laici si confessino se voi non lo fate? Come potete lamentarvi che non ci sono vocazioni, che le parrocchie sono vuote se l’unione con Dio non è la vostra occupazione principale? Guardate vi prego il curato D’Ars! Meditate la vita dei Santi perché sono i vostri più cari aiutanti!

L’umile dice alla fine della giornata: “Signore sono una schifezza, mi presento pieno di macchie…oggi ho fatto questo e questo ecc… ma ti amo tanto…perdonami e insegnami a essere buono” e Dio, che si compiace degli umili, parla al cuore di suo figlio e insegna, sana dove il peccato ha lasciato delle ferite, abbraccia, consola e dà vigore allo spirito…e questo lo fa sempre sol che lo vogliamo.


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