domenica 28 agosto 2011

Uno per tutti!!!

Scrivo solo due righe per condividere la mia gioia di questi ultimi giorni... Il parroco della mia parrocchia è tornato da Madrid e devo ammettere che riaverlo con noi significa sentire la presenza attenta di un padre che sorveglia e ama i suoi figli. Sono felice e se non bastasse questo immaginatevi la mia gioia quando ho sentito nelle sue omelie di questi giorni risuonare le stesse parole che ho scritto ultimamente in questo blog! Ovviamente non avrà avuto il tempo di leggere nulla ...la mia gioia è stata quella di costatare anche questa volta, che lo Spirito è uno e che soffia dove vuole! Noi abbiamo il compito di vegliare con le lampade accese per essere pronti ad accogliere lo Spirito che passa... e vi assicuro che passa! Queste sono piccole esperienze che ci fanno esclamare "Dio c'è, la Verità c'è ed è una sola!". Non ho altro da dire...sono ancora commossa...Dio è buono ed è Uno per tutti!

giovedì 25 agosto 2011

...altre poesie d'amore...o pensieri...fate voi

Se tu fossi mio
ti porterei in alto...ma
non so volare.
Se tu fossi mio
cercherei almeno
di essere perfetta...ma
non sarei io.
Posso solo essere
imperfetta come sono e
amarti... non ho altro
da offrirti.
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Mio amato sarà Dio a dirti
che m'hai salvato
dai miei tristi pensieri
torturandomi il cuore...a me
non è concesso.
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Il cuore soffre tanto
ma si ricorda ancora
di essere vivo...forse
sono le ferite che mi lasci
ad illudermi di
saper amare almeno un poco...
non esiste nient'altro.
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Oggi vengo a dirti
che ti amo! Lo so
che per te non sono
una consolazione...
del resto cosa ho da offrirti
se non un desiderio
che ha il profumo
di una promessa?
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Vorrei dirti parole d'amore ma
tu non lo permetterai...mi
accontento che tu
le legga nei miei occhi
ma ti prego non buttarle via...se
non puoi amarle almeno
accogline la flagranza.

mercoledì 24 agosto 2011

Pensieri...poesie d'amore

Per non perderli nei meandri della mia mente li condivido con voi:

Se non puoi lasciarmi
la speranza di un
nuovo incontro
almeno restituiscimi
il desiderio.
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Nell'anima dell'uomo
si celano abissi in cui
è bello perdersi...un sorriso,
uno sguardo, silenzi condivisi che
ci portano lontano...e
ritrovarsi poi
immersi nello stupore...
semplicemente innamorati.
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Ora che ho visto i tuoi occhi
le cose belle, le più belle
non hanno sapore se
 non sei tu a mostrarmele in te...
non posso più vedere il mondo
con i miei occhi...
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Guardandoti negli occhi
mi ritrovo nel tuo amore...
lo so che il sentimento
dei primi incontri si trasformerà
in amore...e
non mi spaventa più...
ho imparato ad attenderti
da tutta la vita e
trovo pace solo in te.
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Vorrei che i miei pensieri si
traformassero almeno in fiori...e
poi sperare che tu ne colga uno che
ti ricordi il mio nome.
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L'amore è una cosa terribile: ti fa dimenticare di te stesso fino a morire, a morire su una croce!
Ma che senso ha la vita senza amore? E che senso ha amare chi non puoi avere pienamente? Dobbiamo accontentarci di amare totalmente solo una parte di colui che vorremo amare interamente...fino a morire per averti tutto per me.
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Vorrei dirtelo
ma so che non accadrà mai...
mi piacerebbe che gli Angeli ti
dicessero quanto i tuoi occhi
hanno cambiato la mia vita...
non ho che questo di te: il
tuo sguardo, il tuo sorriso,
la paura di perderti in me...
forse di te conosco
solo il silenzio...non ho altro da amare.


mercoledì 17 agosto 2011

Il proselitismo e le facili illusioni

Se c'è una cosa che non ha senso per i cristiani è proprio fare proselitismo...noi cristiani siamo chiamati ad evangelizzare, a parlare di Cristo morto e risorto per noi e non a costringere una persona ad entrare in un gruppo o in un altro! Più o meno tutti quelli che leggono questo blog fanno parte di un gruppo e questa è una cosa buona perchè il Signore ha suscitato e suscita tanti carismi per aiutarci nel cammino di santità. Tutti i cammini approvati dalla Chiesa Cattolica sono validi, ognuno di essi ha il medesimo scopo: la santità! Sicuramente potremo dire che l'istituto (o il gruppo) che seguiamo è il migliore per noi rispetto agli altri ma chi ci autorizza a spingere le persone verso il nostro gruppo? No, il cristianesimo non è questo! Quando una persona si avvicina a noi perchè ha sete di Dio (tutti abbiamo questa sete anche se non ne siamo sempre coscienti) non possiamo parlarle del gruppo di cui facciamo parte ma dobbiamo (e qui si tratta di un imperativo!) parlarle di Cristo, testimoniare le meraviglie che il Signore ha compiuto nella nostra piccola storia e niente di più! Se poi la persona vuole approfondire qualcosa bisogna consigliare la lettura del Vangelo per conoscere Gesù e infine, se lo desidera, invitarla ad un incontro (di preghiera, o ad una lezione spirituale ecc) dicendo che ne esistono tanti, che noi siamo stati chiamati e guidati da Dio ad unirci a quel gruppo ma che si può sentire libera di scegliere...comunque noi le staremo sempre accanto finchè non troverà una guida spirituale. Amare per noi è una scelta per Dio no. Possiamo scegliere di amare Gesù oppure no ma se scegliamo di amare Gesù vuol dire che desideriamo essere liberi...allora perchè alcune volte mettiamo la macina al collo ai nostri fratelli?
Ci sono alcuni che, parlando del cammino spirituale, sembrano raccontare una favoletta tutta rosa e fiori per convincere la gente ad andargli dietro. Tutti abbiamo bisogno di spiritualità, tutti abbiamo bisogno di Dio ma Dio non è un prodotto commerciale che bisogna smerciare a buon prezzo! Diciamo che Dio si "vende"da se! Non ha bisogno di abili venditori di fumo ma desidera avere testimoni! La Verità ha la sua forza in se stessa. Perchè illudere i nostri fratelli dicendo che il cammino spirituale è facile? perchè presentare il cristianesimo come una vacanza? Certo non dobbiamo spaventare chi si avvicina timidamente a Dio ma non si deve esagerare....basterebbe dire semplicemente la Verità perchè è la verità che conquista l'uomo non le illusioni di un gruppo perfetto in cui tutti si vogliono bene! San Paolo ci dice che oggi è difficile trovare una persona capace di sacrificare la propria vita per un fratello...lo diceva nel tempo storico in cui viveva ma questa frase va bene anche oggi. Chi di fatto si sente pronto a morire per salvare un fratello che appartiene alla propria comunità? Eppure vi dico che molte persone distanti dalla Chiesa sono state capaci di un simile gesto. Queste frasi non vogliono essere una critica ma una costatazione per una riflessione personale. Siamo cristiani ma non siamo perfetti, apparteniamo a un gruppo, ad un istituto, ad un cammino il cui carisma, ispirato dalla Spirito Santo, è perfetto ma le persone che compongono questi gruppi non sono perfette. Dove c'è l'uomo ci sono sempre dei problemi quindi non possiamo strappare l'abito ad un santo fondatore e far credere a chi si avvicina che è tutto è perfetto come nei sogni. è necessario che il neofita conosca Cristo e che noi siamo sinceri altrimenti, al primo problema, verremo subito screditati. Guardate che è terribile vedere una persona avvicinarsi ad un gruppo e poi andarsene via delusa perchè qualcuno le aveva detto che lì avrebbe trovato la pace, una famiglia perfetta pronta ad aiutarsi in tutto ecc.. Cristo non è venuto a portare la pace ma la spada e la divisione! La pace di Cristo non appartiene a questo mondo... con le facili illusioni screditiamo Cristo stesso.

martedì 16 agosto 2011

Se il chicco di grano non muore....4

Andiamo avanti.
La misura dell'amore è amare senza misura...
Alcune volte Dio ci chiede di fare una cosa anche piccola ma noi ci ritiriamo o perchè abbiamo paura, o perchè siamo stanchi o perchè semplicemente non ci va. "Signore tra 5 min arrivo!"... Gesù sa che i nostri 5 minuti possono trasformarsi in ore (magari!) ma Lui rimane in silenzio ad aspettare. Questo non fare la volontà di Dio produce in noi un senso di tristezza, di vuoto che piano piano si fa sentire sempre di più. Ecco perchè è importante un padre spirituale: ci può indicare la via per uscir fuori da questo vuoto.La vita è difficile così com'è se poi ce la complichiamo mettendo da parte Dio allora siamo proprio cocciuti! Non siamo capaci di dedicare del tempo a Dio, di morire ai nostri progetti immediati per dare retta a Cristo che desidera stare con noi. Magari stiamo cucinando e Dio ci chiama...: "Signore aspetta un attimo, finisco di cucinare e arrivo!".
Inizialmente amiamo Dio teneramente con un tremore leggero dell'anima, poi diventiamo coraggiosi e intransigenti: lo zelo per la tua casa mi divora; e infine impariamo ad amare in silenzio. In tutti e tre gli stadi la nostra preoccupazione principale è quella di far amare Dio, di non offenderlo e di difendere il Suo diritto di essere amato dalle Sue creature. Ovviamente sotto queste sublimi motivazioni ce ne sono altre meno edificanti che nascondono la superbia. Dio ama vedere il buono che c'è in noi per rispecchiarsi in esso...infatti sa che le scorie dannose saranno purificate col tempo e non ci si sofferma più di tanto...solo si impegna con noi a fare un'opera di bonifica.
Soffriamo molto quando vediamo che una persona non compie la volontà di Dio ma soffriamo ancora di più se vediamo che una persona spirituale va contro i Suoi piani. Cosa fare? Uno: essere umili; Due: chiedere con calma una spiegazione; Tre: fare silenzio; Quattro: morire! Siamo battezzati? Siamo soldati di Cristo? Siamo Chiesa? Seguiamo Gesù? Se così è, la nostra vita ha un motto: "morire per Cristo!". Quando Cristo ci dice di fare alcune cose e il superiore ce le nega, che possiamo fare? Mettiamoci in orazione: se Gesù ci dice di insistere andiamo avanti (sempre in accordo con il padre spirituale!), se Gesù rimane in silenzio, cosa facciamo? Niente...siamo di fronte a Pilato e rimaniamo in silenzio. Gesù poteva chiamare 12 legioni di Angeli per essere liberato ma non l'ha fatto! Anche nella nostra vita si devono compiere le scritture! Alcune volte Gesù ci toglierà le castagne dal fuoco ma altre volte dovremo accettare le situazioni così come sono continuando a pregare e a offrire. Per far questo occorre staccarsi da ciò che noi riteniamo sia lo zelo per la casa del Signore e astrarci per rimanere soli, inchiodati con Gesù sulla Croce...senza lamentarci, senza giudicare e in silenzio.  Non c'è altro da fare: la croce è croce e fa male, fa morire ma i suoi frutti sono eterni.
Lo zelo per la casa del Signore ci impegna a dare la nostra vita in riscatto di molti, ad unirci indissolubilmente al mistero Pasquale, a vivere la mistica passione della divina Passione di Cristo, a diventare mistiche ostie della divina Ostia per donarci a tutti.

Se il chicco di grano non muore...3

Eccoci al terzo post che tratta questo argomento... forse alcune delle parole che leggerete potrebbero risuonare un pò dure nelle vostre orecchie ma è proprio questo che deve accadere! Dobbiamo scontrarci realmente con le parole di Gesù, ribellerci, arrabbiarci, lamentarci e infine accettare che ciò che è scritto è la Verità...solo allora saremo capaci di dire: Signore da chi andremo? solo tu hai parole di vita eterna!
Seguire Gesù non è un gioco ed è Lui stesso che ce lo dice: "chi vuol seguire me prenda la sua croce e mi segua", "chi vuol salvare la propria vita la perderà e chi la perderà la troverà", "chi non odia il padre e la madre e persino la sua vita, non è degno di me" e se sbagliamo Gesù è sempre pronto a risollevare il nostro spirito anche con frasi dure " Vattene via satana! tu pensi secondo gli uomini e non secondo Dio!". Dio è misericordioso e buono, Dio è amore...ma questo amore è esigente, vuole le nostre attenzioni perchè infine desidera ardentemente renderci liberi, farci santi e immacolati per entrare nella gloria. Inizialmente sembra così facile seguire Gesù (potete dare un'occhiata al post dal titolo "il viaggio") ma poi ci si accorge che è un cammino difficile che non possiamo fare da soli: abbiamo bisogno di Dio e di un padre spirituale per non farci troppo male. Durante il secolo scorso, purtroppo, molti sacerdoti si sono soffermati a parlare del timore di Dio dandone una definizione forse errata, forse esagerata...parlavano spesso della morte, delle punizioni, dell'inferno ecc. Ora siamo passati, per "vendetta" o "riscatto", a parlare di un Dio misericordioso che giustifica tutto. Siamo passati dalla padella alla brace! Dio è amore e misericordia ma è anche giustizia e non ce lo dobbiamo dimenticare! Dio è giusto e compie ogni giustizia con misericordia. La croce, per quanto possiamo usare parole splendide per non turbare la gente, per non spaventarla, è sempre un martirio! Gesù non ci invita a fare una scampagnata! L'unica certezza che abbiamo è che seguiamo il Figlio di Dio avremo la vita eterna, ci sentiremo liberi, impareremo ad amare rettamente, sperimenteremo una gioia e una pace che non appartengono a questo mondo, in una parola: ci sentiremo beati già in questa vita terrena.
Ed ora un pò di esempi pratici.
Il capo ufficio vi fa irritare ma voi eroicamente rimanete in silenzio tenedovi però la rabbia dentro. Basta questo per morire a noi stessi? no! Questo è solo il primo passo e ci costa assai! Il secondo passo è lasciare che Gesù trasformi questa rabbia in gloria. Come? uno: parliamo con Gesù come ad un amico (non andiamo a lamentarci con gli altri colleghi!), lamentiamoci con Lui se ci fa sentire meglio e poi lasciamo che sia Lui a parlare e ad agire. Dio ci difenderà e ci aiuterà sempre, alcune volte risolverà i problemi, altre volte ci darà la forza e la pazienza per sopportarne il peso. Dio non ci abbandona mai! e ci dobbiamo credere!
Le sofferenze più grandi non le subiamo dagli estranei ma dalle persone che amiamo. Tranquilli Gesù ha subito anche questo: Giuda lo ha tradito con un bacio. Tutti ci soffermiamo su Giuda il traditore ma nessuno pensa alla madre di Giuda. Cosa avrà provato quella donna sapendo che il frutto del suo ventre di è dannato, condannato da solo? Che ha ucciso il Figlio di Dio e si è impiccato? Tremo di paura e angoscia al solo pensiero anche se so che il Signore le sarà stato accanto nel suo martirio. Il dolore di questa povera donna appartiene a tutte le madri che vedono morire i propri figli per la droga, l'alcool, che li vedono frequentare bande armate ecc. Vedere un figlio sfiorire e sentirsi impotenti. Queste sono croci enormi ma Gesù ci offre un'arma: la preghiera incessante e incensante: il profumo della nostra preghiera deve salire a Dio e ritornare come balsamo sulle ferite di questi nostri fratelli.

lunedì 15 agosto 2011

Se il chicco di grano non muore...2

Nel post precedente abbiamo visto che il primo passo da compiere per seguire Gesù è l'ascolto. Bene, quando ascoltiamo una persona cosa facciamo? qual'è la nostra predisposizione interiore?Qual'è il modo migliore per ascoltare? Sicuramente per ascoltare qualcuno che mi parla è necessario stare in silenzio altrimenti sarebbe impossibile capire e/o ricordarsi il discorso appena pronunciato. Secondo punto, è indispensabile impedire ai nostri pensieri di farsi avanti troppo presto perchè potremmo facilmente interrompere il discorso del nostro interlocutore senza lasciargli il tempo di sviscerare tutto il suo pensiero. Terzo punto: sbarrare la strada ai giudizi e non mascherarli con giustificazioni varie! Quarto punto: essere interessati veramente a ciò che ci dice l'altro anche e soprattutto quando siamo stanchi. Anzi direi che quando siamo stanchi faremo meglio a confessare la nostra stanchezza così da rimandare discorsi impegnativi in un altro momento...in questo caso la parola d'ordine è SINCERITA' sia con noi stessi che con il prossimo: non siamo perfetti e gli altri lo sanno...questo ci libera forse dalla tensione di voler dimostrare agli altri di essere perfetti a tutti i costi! Che mi importa infatti di sacrificarmi ad ascoltare qualcuno se poi per profonda stanchezza, dentro di me, lo giudico per tutto il tempo? Meglio lasciar perdere: moriamo all'idea di essere perfetti e di doverci o volerci presentare come tali al mondo!
Avete presente Samuele? Era notte, Samuele dormiva...ed ecco una voce lo chiama e Samuele si alza. Spesso il Signore ci chiama nella notte della nostra vita, nei momenti più bui... Samuele si alza, non aspetta, non dice: "arrivo tra 5 minuti", si alza subito...vuole sapere cosa vuole colui che lo sta chiamando. Quando stiamo in orazione siamo interessati a ciò che ci vuol dire Gesù? Siamo capaci di accettare i Suoi silenzi?  è inutile essere ipocriti: se il discorso ci piace va bene, lo ascoltiamo volentieri ma se è qualcos'altro allora cerchiamo di non comprometterci troppo e facciamo finta di niente. E i silenzi? Gesù fa silenzio o perchè noi siamo pieni di pensieri, o semplicemente perchè vuole stare con noi, o perchè non siamo pronti ad accogliere le Sue parole ecc. Non possiamo pretendere da Gesù una risposta immediata, non possiamo pretendere da Gesù ciò che non possiamo pretendere neanche dalle persone! Bisogna saper aspettare, avere pazienza e fare silenzio in noi per poter ascoltare i silenzi di Gesù, per poter amare anche quelli perchè è proprio il silenzio condiviso e accolto tra noi e Dio che ci lega indissolubilmente a Lui nell'amore. Giungere a dormire sulla barca di Pietro insieme a Gesù mentre tutt'intorno si scatena la bufera non è forse morire? Vi faccio una domanda? Quando è morto Pietro? Non intendo chiedere l'anno ma sapere se secondo voi è morto sulla croce o prima di salirvi. Secondo me è morto nel momento in cui Cristo si è presentato a lui facendogli capire che doveva andare a Roma a morire per Lui. In quel momento Pietro ha deciso di morire per Cristo ed è andato senza indugio! è andato senza ascoltare la paura, i pensieri, la carne...è andato perchè era già morto a se stesso per Cristo. I frutti di questa morte si vedono e si vedrano fino alla fine del mondo! Alla maggior parte di noi non sarà chiesta la morte fisica ma una purificazione nella mente e nella volontà che durerà tutta la vita. Morire a noi stessi non è un esercizio esclusivo della volontà, se così fosse sarebbe un atto inutile e nocivo....per morire a noi stessi ci serve un ingrediente: la Carità (1Cor. 13), senza di essa non si può fare nulla.

Se il chicco di grano non muore...1

Gesù nel Vangelo ci dice che chiunque cerca di salvare la propria vita la perderà e chi perderà la propria vita a causa del Vangelo la troverà (Matteo 16,25)....ma che cosa significa perdere la propria vita? Molti pensano che perdere la vita abbia a che fare solo con la morte fisica...la pensiamo così anche noi? Mi accorgo che troppo spesso non ricordiamo queste parole o le ricordiamo solo in casi eccezionali magari per mostrarci sapienti circa le parole del Vangelo...ma quanto viviamo questa indicazione di Gesù? Ci sono persone che pensano alla vita religiosa come una morte, difatti quando una donna entra in un monastero di clausura si pensa sia una "murata viva"! In effetti nel giorno dei voti c'è un momento in cui la persona si prostra a terra davanti a Dio e "muore" cioè lascia la vita di un tempo per entrare in una nuova vita. Se morire significasse o la morte fisica o entrare in un monastero, a rigor di logica, i matrimoni non esisterebebro più! Allora a cosa si riferisce Gesù quando parla di questa morte? "In verità, in verità vi dico: se il chicco di grano caduto in terra non muore, rimane solo; se invece muore, produce molto frutto."(Gv. 12,24). Da qui partono milioni di ipotesi: "bisogna morire a noi stessi!", "bisogna morire alle nostre passioni!" ecc. ma che cosa vuol dire in pratica? Spesso ci riempiamo la bocca di sante parole di cui non conosciamo il significato semplicemente perchè non ne abbiamo avuto esperienza ma Gesù ci dice: "«Guai anche a voi, dottori della legge, che caricate gli uomini di pesi insopportabili, e quei pesi voi non li toccate nemmeno con un dito!" (Lc 11,46). Quando consigliamo a qualcuno che per seguire Cristo è necessario morire a se stessi senza spiegare cosa significhi, senza aiutarlo a portare la croce diventiamo come quei dottori della legge che lanciano il sasso e nascondono la mano! Tranquilli è umano, nessuno vuole portare un peso di questo genere, nessuno vuole la croce, nessuno (pochi), ahimè, vuole morire per Cristo! Si, ma cosa significa morire? Significa prima di tutto confrontarsi con Cristo ed essere consapevoli che non si tratta di un'ideologia, di una dottrina ma di una Persona diversa da noi, che ha un pensiero che spesso non coincide con il nostro! Per morire quindi bisogna imparare ad ascoltare. Il primo passo è quello di non dare troppa importanza ai pensieri che ci invadono la mente (questa è una "morte")e non è facile perchè siamo attaccati ai nostri pensieri come siamo anche attaccati alla nostra immagine. Abbiamo bisogno di sicurezze e le cerchiamo un pò in noi stessi (nei nostri pensieri) e un pò negli altri...sono sicurezze che costruiamo sulla sabbia e che ci rendono, in verità, molto fragili. Spesso ci reggiamo solo sulle nostre illusioni. "Perciò chiunque ascolta queste mie parole e le mette in pratica, è simile a un uomo saggio che ha costruito la sua casa sulla roccia. Cadde la pioggia, strariparono i fiumi, soffiarono i venti e si abbatterono su quella casa, ed essa non cadde, perché era fondata sopra la roccia. Chiunque ascolta queste mie parole e non le mette in pratica, è simile a un uomo stolto che ha costruito la sua casa sulla sabbia.Cadde la pioggia, strariparono i fiumi, soffiarono i venti e si abbatterono su quella casa, ed essa cadde, e la sua rovina fu grande". ( Mt.7,24-27)
é necessario costruire sulla roccia ma per farlo bisogna prima ascoltare la Parola e non i nostri pensieri! Ma qualcuno potrebbe chiedermi: "perchè è necessario morire?" Gesù ci dice che solo così porteremo frutto! "Se la situazione è questa allora non conviene seguire Gesù!" e in questo caso ti direi semplicemente "vai pure"...anche Gesù ha visto tante persone andare via perchè il suo linguaggio era considerato duro...anzi ha  chiesto agli Apostoli se volevano andarsene anche loro ma Pietro ha risposto per tutti dicendo: "Signore da chi andremo, solo tu hai parole di vita eterna!". Quante volte ci scoraggiamo! Seguire Gesù è difficile ma è proprio lui che in quel momento ci chiede: "vuoi lasciarmi? Vuoi andare via? Io non ti obbligo, ti amo solamente, lasciati amare da Me". Ci troviamo di fronte a Dio che ci "supplica" di lasciarci amare da Lui. Che facciamo? Signore da chi andremo, solo Tu hai parole di vita eterna! Beato te se senti uscire dalle tue labbra queste parole perchè nè la carne, nè il sangue, te le hanno rivelate ma è il Padre tuo che te le ha rivelate e tu le hai accolte come l'unica verità possibile! Dove vado? da chi vado? dov'è il luogo del mio riposo se non in Te? Sei il mio martirio e il mio amore....Teresa D'Avila racchiude efficacemente questo pensiero in una frase:"muoio perchè non muoio". Ci rendiamo conto di non essere in grado, anche volendo, persino a volte desiderandolo, di lasciare Cristo e questo non perchè abbiamo paura dell'inferno o delle punizioni ecc. ma perchè il Padre ci ha rivelato qualcosa che non possiamo ignorare, un qualcosa che grida dentro di noi, che ci dà la forza sempre di andare avanti.

Il viaggio

Mano a mano che si procede nel cammino spirituale Gesù ci fa la grazia di renderci un pochino più consapevoli dei nostri peccati e delle conseguenze legate ad essi … ogni peccato lascia una ferita o almeno una traccia del suo passaggio anche minima ma c’è! Gesù dopo averci deliziati con i suoi discorsi, le sue carezze spirituali, il suo profumo che sa di buono di vero, ci propone un viaggio alla scoperta di noi stessi. Pensi di avere Gesù dalla tua parte, che non vedi l’ora di partire e intanto vedi Gesù che si prepara per il viaggio con calma cercando di non lasciare nulla di importante. Immaginatevi un genitore che annuncia al figlio di volerlo portare a Parigi all’EuroDisney! Il bambino non vede l’ora di partire e freme, non ci dorme la notte, lo dice a tutti … insomma la gioia prende il sopravvento. Il genitore cosa fa? Gioisce della gioia del figlio ma comincia prudentemente a fare i bagagli per non lasciare nulla a casa che possa servire per il viaggio. Gesù prepara la sua valigia con calma … noi invece siamo così elettrizzati che potremmo camminare anche scalzi sulla sabbia rovente! Una volta pronto, Gesù si alza e ci dice: “Andiamo!”. Che  bello! Cosa andiamo a vedere subito? Anzi ti porto io in un bel posto! Ecco che portiamo il nostro Gesù nei posti che crediamo siano i più belli … i luoghi in cui pensiamo esserci le nostre virtù eroiche! È  strano ma questi luoghi visitati con Gesù assumono una fisionomia diversa … sembra ci sia un sottofondo che disturba,  che lascia solo dell’amaro in bocca … eppure quando ci camminavamo da soli sembravano così belli! Continuiamo a portare Gesù nei posti più belli e alle volte, nonostante questa amarezza sempre presente, vediamo che Gesù ci sorride. Ci rinfranchiamo, prendiamo coraggio e andiamo avanti. Il cammino a lungo andare diventa faticoso, pesante, si cominciano a vedere luoghi che non ci piacciono eppure è proprio in quei posti che Gesù si ferma per fare miracoli. Anzi alle volte intravediamo posti molto bui che ci fanno paura e Gesù deve giocarsi tutte le carte migliori per convincerci ad andare con Lui! Ogni tanto troviamo un po’ di ristoro, ci fermiamo e poi ricominciamo ad andare: Gesù deve compiere la sua opera e non può stare troppo tempo in uno stesso luogo! Cominciamo ad avere sete, tutto intorno a noi diventa un deserto. Ciò che ci dissetava prima: la consapevolezza di aver agito bene, le presunte le virtù eroiche, tutto ciò che di buono pensavamo essere in noi, non ci disseta … ci sentiamo come San Paolo quando gli caddero le croste dagli occhi e vediamo finalmente la realtà: un deserto intorno a noi. Ma Gesù ha portato l’acqua! Ce ne dà poca per volta perché dobbiamo continuare il viaggio. La situazione si fa stressante: i cimiteri degli egiziani forse non sono abbastanza grandi anche per noi che ci porti nel deserto a morire? Si, ce la prendiamo con Gesù, siamo contrariati … non capiamo il senso di questo viaggio e siamo tentati di tornare indietro! Ecco Satana che avanza:  dì che queste pietre diventino pane! Se mi adorerai ti darò tutto quello che vuoi, tu non sei un deserto, in fin de conti non hai mai ucciso nessuno, se mi segui Lui non se la prenderà! Vieni con me e lascia Gesù, non vedi che sei un peso: ogni volta ti deve convincere ad andare dove tu non vuoi, gli fai perdere tempo! Quando ci si mette il maligno è terribile! Non è facile seguire Gesù! “Va bene Gesù, ti seguo ma ora facciamo a modo mio, ti porto io in un posto”. Gesù, docile, acconsente. Mentre camminiamo però cominciamo a pensare … un pensiero si trasforma facilmente in 1000 pensieri diversi, se prima camminavamo spediti ora cominciamo ad accusare i colpi! I pensieri si accavallano, cerchiamo di lottare con loro attraverso un monologo che crediamo non sia seguito da Gesù. Lui è sempre lì accanto a noi, cammina con tranquillità, è sereno, noi invece siamo nel caos più totale, ci ripieghiamo nei nostri pensieri e veniamo travolti da  una tempesta e allora gridiamo: “Signore non ti importa che sto morendo?”, “Donna di poca fede!” e la tempesta svanisce in un lampo! Guardiamo il nostro Gesù, ci sembra ancora più bello di prima … camminiamo e non ci importa dove stiamo andando perché stiamo guardando Gesù. Una voce ci distrae, è il mondo con le sue lusinghe, le sue storie allettanti, la sue comodità. Distogliamo facilmente lo sguardo da Colui che è stato trafitto per noi e sorridiamo al mondo. Si, sorridiamo al mondo che ha ucciso il Figlio di Dio e quando ce ne rendiamo conto siamo già una preda facile per il maligno che ci attacca senza mezze misure e mentre stiamo affondando nel mare dei peccati,dei sensi di colpa, della vergogna  e della paura gridiamo: Signore salvami! “Donna di poca fede perché hai dubitato?”. Piano, piano ci rendiamo conto di come questo viaggio si sia trasformato in un lavoro di bonifica. Una volta capito questo ci rimbocchiamo le maniche  e decidiamo di aiutare Gesù nel suo lavoro. “Eccomi Gesù: ho capito cosa devo fare! Vado io da quella parte, Tu puoi aspettarmi qui…faccio in un lampo!” e Gesù acconsente. Torniamo trionfanti e Gesù ci dice: “Ho visto Satana cadere con tutti i suoi aiutanti aguzzini!”. “Vedi ci sono riuscita! Ora voglio andare da quella parte” “lascia perdere non è il momento giusto!” “ma si, non ti preoccupare: vado e torno!”…Gesù ci lascia fare… torniamo malconci e Gesù ci dice: “Venite a me voi tutti che siete affaticati e oppressi ed io vi ristorerò”.”La prossima volta vieni con me così stiamo sicuri. Andiamo da quella parte” “non è bene… ma facciamo come vuoi tu”. Ci ritroviamo con un altro insuccesso e questa volta ci pesa assai perché Gesù era venuto con noi! La sabbia su cui camminavamo diventa terra dura, arida! Abbiamo sete…in terra ci sono delle spaccature: “Cosa sono Gesù?” , “Sono le ferite causate dai peccati!”…Gesù le guarda e piange… ogni sua lacrima deterge questa terra arida…tra me e me penso che ce ne vorrebbero tante per richiudere quelle voraggini! Gesù continua a piangere. Piango anche io… una voce mi sibila all’orecchio: “se la vita è un pianto continuo allora a cosa serve? Ci sono tante persone che si divertono e tu piangi? Lascia perdere, stacca la spina…tanto Gesù capirà…non dà mai pesi superiori alle tue forze e ora sei stanca, triste, sconsolata, hai bisogno di riposarti…dopo se vuoi potrai continuare con tranquillità”. Ah le seduzioni del maligno!!! Così allettanti, così avvolgenti! Gesù continua a camminare e a piangere e noi dietro di Lui. Tanto anche se cadiamo nella tentazione, una volta ritornati in noi stessi, lo ritroviamo dove lo abbiamo lasciato.
Ecco un altro posto da esplorare: voglio farla finita! Ora basta rasiamo tutto a zero, anzi: Gesù vuoi che ordini ai fulmini di cadere e di incenerire tutto così facciamo prima?” “Oh figlia del tuono, quando imparerai?Non tutto deve essere demolito, ci sono infatti delle cose buone su cui germoglierà la mia Parola, lasciami fare per una volta!”.
“Ma Gesù queste fessure/ferite del terreno dove portano? Vedo luci e ombre…sono curiosa!”. Portano alla parte più intima del tuo io ferito. Cominciamo ad esplorarle ma presto ci rendiamo conto che ogni ferita arriva ad un punto in cui si trova una ferita più profonda, una ferita che fa male veramente perché ha colpito la psiche, il corpo e lo spirito … da qui partono tutte le altre ferite.  Gesù ci ferma, solo Lui può toccare  quella ferita, solo Lui può sanarla con il Suo Amore… a noi spetta di rimanere lì, alle porte di questo sepolcro, sapendo che dietro quella pietra c’è un cadavere che aspetta di essere risuscitato. Ognuno di noi ha una ferita così e in questo caso non mi riferisco al peccato originale o alle sue conseguenze. Conviviamo con un cadavere che aspetta di essere svelato, risuscitato e amato. Mentre aspettiamo non ci resta che contemplare il nostro Gesù che guarda insieme a noi quella pietra….Lui vede la Sua gloria in noi e noi vediamo solo una pietra. Se lasciamo che Gesù ci lavori, quella ferita diventerà una fonte di acqua viva, quel sepolcro diventerà il tempio del nostro Signore, da lì lo Spirito Santo pregherà con gemiti inesprimibili …. il luogo più buio della nostra anima diventerà la Gloria di Dio in noi.