domenica 6 febbraio 2011

Lettera aperta

Più si va avanti nella vita spirituale, più ci si riempie di Cristo e più sentiamo il desiderio di comunicare il Suo Amore infinito a tutto il mondo, così, mossi e commossi dallo Spirito Santo, andiamo per le strade in cerca di Lui in ogni fratello e sorella che Dio ci fa incontrare nel cammino… alcune volte, ahimè, ci dimentichiamo che il nostro primo prossimo siamo noi stessi! Il Padre Celeste si china su di noi e ci insegna che per costruire una casa bisogna fare prima delle fondamenta solide e che esse devono sempre essere controllate! In che modo? L’unico “modo” che conosco è la contemplazione!
 In ogni gruppo accade prima o poi che una persona abbia un’ispirazione che però non viene accolta dai superiori per diversi motivi … la delusione che ne consegue è causata dalla sofferenza di non poter dar gloria a Dio, di non essere compresi …. L’unica strada sembra essere quella dell’obbedienza e dell’umiltà ma Dio ci chiede uno sforzo in più …ci chiede di perdonare e di amare con tutto cuore! Per far questo occorre essere liberi da tutto anche dalle ispirazioni più Sante, essere liberi come gli uccelli nel cielo. Siamo alberi con le radici poste in Cielo e non ce lo dobbiamo mai dimenticare! L’unica cosa che conta è il nostro rapporto intimo con le Persone Divine che sono la nostra Famiglia… Solo Dio ci comprende, solo Dio conosce le nostre sofferenze…
Quando ci sentiamo soli dobbiamo rallegrarci perché Gesù sa cosa significa, Egli ha vissuto la Grande e perfetta Solitudine ed è morto per noi affinché noi vedessimo in Lui un compagno di viaggio e non ci sentissimo mai soli. Vero è che alcune volte ci sentiamo come se Dio fosse lontano da noi, quasi che ci dimenticasse o che noi ci sentiamo lontani da Lui ma questo serve solo per farci capire chi è Dio e chi siamo noi di fronte a Lui. D’altro canto dobbiamo pensare che la prova non è mai superiore alle nostre forze e che questo è un buon modo per misurare la fede, la speranza e la carità. E che c’è di male se alla fine ci sentiamo una miseria vera al cospetto di Dio? Siamo i suoi piccoli e siamo sempre bisognosi di essere salvati ! Il segreto per uscire da ogni purificazione è Amare la Croce con tutto noi stessi. San Paolo diceva che voleva conoscere Cristo e solo Cristo Crocifisso! Purtroppo ci capita di vedere le cose più aberranti, persone su cui Dio toglie lo sguardo per correggerle e che invece di pentirsi, continuano ad uccidere la propria anima…. E noi che dobbiamo fare? Richiamare quell’anima a Dio…e come? Sarebbe così facile se bastassero due parole! In realtà, alle volte, Dio che è Onnipotente, proprio perché fedele al nostro libero arbitrio, trova grandi “difficoltà” per farci comprendere anche le più piccole cose della vita spirituale e con Carità Infinità ci imbocca come una mamma fa con i suoi piccoli… non ci insegna forse ad essere padre e madre? Così come Egli usa tutta la Sua Misericordia con noi che siamo tardi a capire, così anche noi dobbiamo fare con i nostri fratelli! Ma allora, in concreto, che possiamo fare? Fare la carità a Dio, avere carità per Lui che non viene amaTo ! Ogni volta che un essere umano, qualunque ruolo abbia nella società, nella chiesa ecc., non si comporta secondo ciò che Dio ci ha insegnato ecco che l’Amore viene Crocifisso di nuovo ….l’Amore non è Amato (diceva San Francesco)! Il nostro compito è quello di amare l’Amore ed esserne il nido su cui Esso si posa. Essere il riposo dell’Amore non amato significa amare chi non Lo ama con tutto noi stessi, gemendo insieme allo Spirito Santo, supplicando nel silenzio del nostro cuore ferito….santa è la sofferenza di colui che soffre per l’Amore di Colui che lo ha amato per primo!
Quando siamo oppressi da ogni parte, quando sembra che nessuno ci ascolti, quando ogni nostra iniziativa viene rifiutata dobbiamo guardare al Cielo, dobbiamo guardare il nostro Padre Celeste che ci contempla da tutta l’eternità e perderci nel Suo Amore fino a dimenticarci di noi stessi e amarLo per coloro che non lo sanno fare, sforzarci di vivere le virtù che gli altri non sanno vivere e ringraziarLo infinitamente perché noi, indegni, abbiamo l’onore di soffrire un poco con Lui per le nostre mancanze e per quelle dei nostri fratelli! QUESTO è IL TEMPO DELLA CONTEMPLAZIONE!
Coraggio, alziamoci, baciamo la Croce di Cristo, la nostra croce e ANDIAMO! Cristo ha vinto il mondo e fa nuove tutte le cose!

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