lunedì 18 aprile 2011

Preghiera di A. DINI

Ho scritto il mio nome sulla sabbia,
ma il vento poco dopo l’ha cancellato.
Ho scritto i miei sogni sull’acqua del lago,
ma si dissolveranno nel nulla.
Ho scritto i miei pensieri in un libro,
ma questo poco dopo è finito nel fuoco.
Ho lasciato la mia foto per la tomba,
ma sono certo che allora nessuno la guarderà.
C’è sempre dentro di me, o Signore,
una voglia sconfinata di essere ricordato.
Anche tu Signore un giorno, scrivesti qualcosa
sulla polvere della strada,
ma nessuno poté leggere quella tua calligrafia
giacché cancellasti alla svelta tutto.
Una scrittura la tua
che non ha mai avuto lettori.
Forse quella tua cancellazione
altro non è che un sacramento
che apre e dona il tuo mistero.
Le nostre scritture sono scarabocchi
sulla carta bianca.
La tua voce è luce che illumina,
è luce che sconfigge le tenebre;
la tua è parola creatrice,
è parola che è verità;
una verità che si tocca con le mani,
che si vede con gli occhi;
è parola che è come il grembo di una madre
che genera, custodisce e nutre
l’uomo del domani.
Fa o Signore, che la verità luminosa che è in te,
mi possieda totalmente
fino a rendere luminoso anche il mio volto.
Amen

Mi piace pensare che l'uomo da solo non scriverà mai nulla che possa rimanere in eterno e che Gesù, per non umiliarci, si impegna a cancellare la sua calligrafia...Lui vuole scrivere solo con noi...

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