martedì 16 agosto 2011

Se il chicco di grano non muore....4

Andiamo avanti.
La misura dell'amore è amare senza misura...
Alcune volte Dio ci chiede di fare una cosa anche piccola ma noi ci ritiriamo o perchè abbiamo paura, o perchè siamo stanchi o perchè semplicemente non ci va. "Signore tra 5 min arrivo!"... Gesù sa che i nostri 5 minuti possono trasformarsi in ore (magari!) ma Lui rimane in silenzio ad aspettare. Questo non fare la volontà di Dio produce in noi un senso di tristezza, di vuoto che piano piano si fa sentire sempre di più. Ecco perchè è importante un padre spirituale: ci può indicare la via per uscir fuori da questo vuoto.La vita è difficile così com'è se poi ce la complichiamo mettendo da parte Dio allora siamo proprio cocciuti! Non siamo capaci di dedicare del tempo a Dio, di morire ai nostri progetti immediati per dare retta a Cristo che desidera stare con noi. Magari stiamo cucinando e Dio ci chiama...: "Signore aspetta un attimo, finisco di cucinare e arrivo!".
Inizialmente amiamo Dio teneramente con un tremore leggero dell'anima, poi diventiamo coraggiosi e intransigenti: lo zelo per la tua casa mi divora; e infine impariamo ad amare in silenzio. In tutti e tre gli stadi la nostra preoccupazione principale è quella di far amare Dio, di non offenderlo e di difendere il Suo diritto di essere amato dalle Sue creature. Ovviamente sotto queste sublimi motivazioni ce ne sono altre meno edificanti che nascondono la superbia. Dio ama vedere il buono che c'è in noi per rispecchiarsi in esso...infatti sa che le scorie dannose saranno purificate col tempo e non ci si sofferma più di tanto...solo si impegna con noi a fare un'opera di bonifica.
Soffriamo molto quando vediamo che una persona non compie la volontà di Dio ma soffriamo ancora di più se vediamo che una persona spirituale va contro i Suoi piani. Cosa fare? Uno: essere umili; Due: chiedere con calma una spiegazione; Tre: fare silenzio; Quattro: morire! Siamo battezzati? Siamo soldati di Cristo? Siamo Chiesa? Seguiamo Gesù? Se così è, la nostra vita ha un motto: "morire per Cristo!". Quando Cristo ci dice di fare alcune cose e il superiore ce le nega, che possiamo fare? Mettiamoci in orazione: se Gesù ci dice di insistere andiamo avanti (sempre in accordo con il padre spirituale!), se Gesù rimane in silenzio, cosa facciamo? Niente...siamo di fronte a Pilato e rimaniamo in silenzio. Gesù poteva chiamare 12 legioni di Angeli per essere liberato ma non l'ha fatto! Anche nella nostra vita si devono compiere le scritture! Alcune volte Gesù ci toglierà le castagne dal fuoco ma altre volte dovremo accettare le situazioni così come sono continuando a pregare e a offrire. Per far questo occorre staccarsi da ciò che noi riteniamo sia lo zelo per la casa del Signore e astrarci per rimanere soli, inchiodati con Gesù sulla Croce...senza lamentarci, senza giudicare e in silenzio.  Non c'è altro da fare: la croce è croce e fa male, fa morire ma i suoi frutti sono eterni.
Lo zelo per la casa del Signore ci impegna a dare la nostra vita in riscatto di molti, ad unirci indissolubilmente al mistero Pasquale, a vivere la mistica passione della divina Passione di Cristo, a diventare mistiche ostie della divina Ostia per donarci a tutti.

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