lunedì 15 agosto 2011

Se il chicco di grano non muore...2

Nel post precedente abbiamo visto che il primo passo da compiere per seguire Gesù è l'ascolto. Bene, quando ascoltiamo una persona cosa facciamo? qual'è la nostra predisposizione interiore?Qual'è il modo migliore per ascoltare? Sicuramente per ascoltare qualcuno che mi parla è necessario stare in silenzio altrimenti sarebbe impossibile capire e/o ricordarsi il discorso appena pronunciato. Secondo punto, è indispensabile impedire ai nostri pensieri di farsi avanti troppo presto perchè potremmo facilmente interrompere il discorso del nostro interlocutore senza lasciargli il tempo di sviscerare tutto il suo pensiero. Terzo punto: sbarrare la strada ai giudizi e non mascherarli con giustificazioni varie! Quarto punto: essere interessati veramente a ciò che ci dice l'altro anche e soprattutto quando siamo stanchi. Anzi direi che quando siamo stanchi faremo meglio a confessare la nostra stanchezza così da rimandare discorsi impegnativi in un altro momento...in questo caso la parola d'ordine è SINCERITA' sia con noi stessi che con il prossimo: non siamo perfetti e gli altri lo sanno...questo ci libera forse dalla tensione di voler dimostrare agli altri di essere perfetti a tutti i costi! Che mi importa infatti di sacrificarmi ad ascoltare qualcuno se poi per profonda stanchezza, dentro di me, lo giudico per tutto il tempo? Meglio lasciar perdere: moriamo all'idea di essere perfetti e di doverci o volerci presentare come tali al mondo!
Avete presente Samuele? Era notte, Samuele dormiva...ed ecco una voce lo chiama e Samuele si alza. Spesso il Signore ci chiama nella notte della nostra vita, nei momenti più bui... Samuele si alza, non aspetta, non dice: "arrivo tra 5 minuti", si alza subito...vuole sapere cosa vuole colui che lo sta chiamando. Quando stiamo in orazione siamo interessati a ciò che ci vuol dire Gesù? Siamo capaci di accettare i Suoi silenzi?  è inutile essere ipocriti: se il discorso ci piace va bene, lo ascoltiamo volentieri ma se è qualcos'altro allora cerchiamo di non comprometterci troppo e facciamo finta di niente. E i silenzi? Gesù fa silenzio o perchè noi siamo pieni di pensieri, o semplicemente perchè vuole stare con noi, o perchè non siamo pronti ad accogliere le Sue parole ecc. Non possiamo pretendere da Gesù una risposta immediata, non possiamo pretendere da Gesù ciò che non possiamo pretendere neanche dalle persone! Bisogna saper aspettare, avere pazienza e fare silenzio in noi per poter ascoltare i silenzi di Gesù, per poter amare anche quelli perchè è proprio il silenzio condiviso e accolto tra noi e Dio che ci lega indissolubilmente a Lui nell'amore. Giungere a dormire sulla barca di Pietro insieme a Gesù mentre tutt'intorno si scatena la bufera non è forse morire? Vi faccio una domanda? Quando è morto Pietro? Non intendo chiedere l'anno ma sapere se secondo voi è morto sulla croce o prima di salirvi. Secondo me è morto nel momento in cui Cristo si è presentato a lui facendogli capire che doveva andare a Roma a morire per Lui. In quel momento Pietro ha deciso di morire per Cristo ed è andato senza indugio! è andato senza ascoltare la paura, i pensieri, la carne...è andato perchè era già morto a se stesso per Cristo. I frutti di questa morte si vedono e si vedrano fino alla fine del mondo! Alla maggior parte di noi non sarà chiesta la morte fisica ma una purificazione nella mente e nella volontà che durerà tutta la vita. Morire a noi stessi non è un esercizio esclusivo della volontà, se così fosse sarebbe un atto inutile e nocivo....per morire a noi stessi ci serve un ingrediente: la Carità (1Cor. 13), senza di essa non si può fare nulla.

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