lunedì 15 agosto 2011

Se il chicco di grano non muore...1

Gesù nel Vangelo ci dice che chiunque cerca di salvare la propria vita la perderà e chi perderà la propria vita a causa del Vangelo la troverà (Matteo 16,25)....ma che cosa significa perdere la propria vita? Molti pensano che perdere la vita abbia a che fare solo con la morte fisica...la pensiamo così anche noi? Mi accorgo che troppo spesso non ricordiamo queste parole o le ricordiamo solo in casi eccezionali magari per mostrarci sapienti circa le parole del Vangelo...ma quanto viviamo questa indicazione di Gesù? Ci sono persone che pensano alla vita religiosa come una morte, difatti quando una donna entra in un monastero di clausura si pensa sia una "murata viva"! In effetti nel giorno dei voti c'è un momento in cui la persona si prostra a terra davanti a Dio e "muore" cioè lascia la vita di un tempo per entrare in una nuova vita. Se morire significasse o la morte fisica o entrare in un monastero, a rigor di logica, i matrimoni non esisterebebro più! Allora a cosa si riferisce Gesù quando parla di questa morte? "In verità, in verità vi dico: se il chicco di grano caduto in terra non muore, rimane solo; se invece muore, produce molto frutto."(Gv. 12,24). Da qui partono milioni di ipotesi: "bisogna morire a noi stessi!", "bisogna morire alle nostre passioni!" ecc. ma che cosa vuol dire in pratica? Spesso ci riempiamo la bocca di sante parole di cui non conosciamo il significato semplicemente perchè non ne abbiamo avuto esperienza ma Gesù ci dice: "«Guai anche a voi, dottori della legge, che caricate gli uomini di pesi insopportabili, e quei pesi voi non li toccate nemmeno con un dito!" (Lc 11,46). Quando consigliamo a qualcuno che per seguire Cristo è necessario morire a se stessi senza spiegare cosa significhi, senza aiutarlo a portare la croce diventiamo come quei dottori della legge che lanciano il sasso e nascondono la mano! Tranquilli è umano, nessuno vuole portare un peso di questo genere, nessuno vuole la croce, nessuno (pochi), ahimè, vuole morire per Cristo! Si, ma cosa significa morire? Significa prima di tutto confrontarsi con Cristo ed essere consapevoli che non si tratta di un'ideologia, di una dottrina ma di una Persona diversa da noi, che ha un pensiero che spesso non coincide con il nostro! Per morire quindi bisogna imparare ad ascoltare. Il primo passo è quello di non dare troppa importanza ai pensieri che ci invadono la mente (questa è una "morte")e non è facile perchè siamo attaccati ai nostri pensieri come siamo anche attaccati alla nostra immagine. Abbiamo bisogno di sicurezze e le cerchiamo un pò in noi stessi (nei nostri pensieri) e un pò negli altri...sono sicurezze che costruiamo sulla sabbia e che ci rendono, in verità, molto fragili. Spesso ci reggiamo solo sulle nostre illusioni. "Perciò chiunque ascolta queste mie parole e le mette in pratica, è simile a un uomo saggio che ha costruito la sua casa sulla roccia. Cadde la pioggia, strariparono i fiumi, soffiarono i venti e si abbatterono su quella casa, ed essa non cadde, perché era fondata sopra la roccia. Chiunque ascolta queste mie parole e non le mette in pratica, è simile a un uomo stolto che ha costruito la sua casa sulla sabbia.Cadde la pioggia, strariparono i fiumi, soffiarono i venti e si abbatterono su quella casa, ed essa cadde, e la sua rovina fu grande". ( Mt.7,24-27)
é necessario costruire sulla roccia ma per farlo bisogna prima ascoltare la Parola e non i nostri pensieri! Ma qualcuno potrebbe chiedermi: "perchè è necessario morire?" Gesù ci dice che solo così porteremo frutto! "Se la situazione è questa allora non conviene seguire Gesù!" e in questo caso ti direi semplicemente "vai pure"...anche Gesù ha visto tante persone andare via perchè il suo linguaggio era considerato duro...anzi ha  chiesto agli Apostoli se volevano andarsene anche loro ma Pietro ha risposto per tutti dicendo: "Signore da chi andremo, solo tu hai parole di vita eterna!". Quante volte ci scoraggiamo! Seguire Gesù è difficile ma è proprio lui che in quel momento ci chiede: "vuoi lasciarmi? Vuoi andare via? Io non ti obbligo, ti amo solamente, lasciati amare da Me". Ci troviamo di fronte a Dio che ci "supplica" di lasciarci amare da Lui. Che facciamo? Signore da chi andremo, solo Tu hai parole di vita eterna! Beato te se senti uscire dalle tue labbra queste parole perchè nè la carne, nè il sangue, te le hanno rivelate ma è il Padre tuo che te le ha rivelate e tu le hai accolte come l'unica verità possibile! Dove vado? da chi vado? dov'è il luogo del mio riposo se non in Te? Sei il mio martirio e il mio amore....Teresa D'Avila racchiude efficacemente questo pensiero in una frase:"muoio perchè non muoio". Ci rendiamo conto di non essere in grado, anche volendo, persino a volte desiderandolo, di lasciare Cristo e questo non perchè abbiamo paura dell'inferno o delle punizioni ecc. ma perchè il Padre ci ha rivelato qualcosa che non possiamo ignorare, un qualcosa che grida dentro di noi, che ci dà la forza sempre di andare avanti.

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